martedì 27 marzo 2012

Our selection of BORO..DIVISIONARIO ss 12!!!


Un linguaggio, se scomposto, svela se stesso


Ogni linguaggio è un sistema.

E’ come una piccolo stato: ci sono delle leggi, ci sono dei sudditi che le rispettano, l’obbiettivo è comunicare dei significati.

Questi sudditi si chiamano “simboli”.


Se si divide questo stato nei suoi elementi, ci si accorge di una cosa.

Che i simboli, anche senza leggi e senza obbiettivi, comunicano qualcosa:
se stessi.


Proprio come un font, un carattere.

Proprio come l’amore: se separato da tutto…svela se stesso.







In ogni visione c’è un aspetto sacrale


Una visione è un cortocircuito tra la percezione e la coscienza.

E’ una fuga dalla realtà?

E’ un modo per rendersi conto che non è chiaro cosa sia la realtà?

E’ qualcosa oltre la realtà?


Ciò che è sacro è uno sforzo fatto dall’uomo per dare significato reale.

E’ una fuga dalla realtà.

E’ un modo per rendersi conto che non è chiaro cosa sia la realtà.

E’ qualcosa oltre la realtà.


Una divisione, una chiesa, una visione.












Geometria, Divisione, Logos


La parola “logos” viene dal greco: significa raccontare, costruire un
discorso, comunicare.

Tutto questo è possibile solo attraverso dei simboli, associati, tramite
una convenzione, ad un significato.

La geometria è lo strumento per tracciarli, attraverso una DIVISIONE.








L’amore e la tradizione. La sofferenza e la sacralità. Tutto passa, ma non la pace.


La parola latina Pax derivava da un’antica parola indo-europea, “pak“,
che significava legare, unire, saldare.

Per legare due elementi serve forza.

Per unire due elementi serve l’intenzione di riuscirci.

Per saldare due elementi serve molta energia.


E’ per questo che l’amore è qualcosa di sacro, sofferto, tradizionale.

Vedi: “Lux”










Una candela: la speranza brucia, la fede fa luce, l’amore è calore.


La luce ci circonda, ma è praticamente impossibile trovarne una
definizione unica.

La scienza e la religione possono darne una spiegazione che
assomiglia alla fede, alla tradizione.

Alla fede e all’amore.

Vedi: “Pax”








Una visione irrazionale: una divisione che unisce.


Prendi un’automobile.

Smontala. Dividila in ogni singolo pezzo che la compone.

Ciò che avrai alla fine saranno elementi: sarebbe possibile avere
di nuovo l’automobile.


Prendi una visione.

Scomponila, esplorala, analizzala.

Ciò che avrai saranno una serie di immagini, irrazionali, allo specchio.

Quindi, altre visioni.








L’amore ci separerà. L’amore ci farà a pezzi.
L’amore ci unisce.


“…Quando l’abitudine colpisce forte
e il desiderio è al minimo
e il risentimento è al massimo
da non far crescere le emozioni
e noi cambiamo i nostri percorsi
prendendo strade differenti
allora l’amore, l’amore ci farà a pezzi di nuovo (ci dividerà di nuovo)…”

(Ian Kevin Curtis)



Trasfigurazione di una foto di Luigi Galasso,
che rappresentava la trasfigurazione di
una situazione di equilibrio.


L’equilibrio è nient’altro che un incantesimo, fragile e istantaneo.

Nella fisica.

Nella chimica.

Nella biologia.

In economia.

Nella politica.


Come una notte in cui l’amore si svela,
senza compromessi, abitudini o regole.






La differenza tra sacro e profano, spesso,
è semplicemente una questione di fascino.


Ciò che è sacro dovrebbe richiedere
rispetto, devozione, memoria.

Ciò che è profano dovrebbe indurre
tentazione, fascino, confusione.

In ogni essere umano, questi due aspetti
convivono serenamente.

Una fusione è la strada verso
l’amore, la comprensione, l’illuminazione.


A ritmo di motorik, come il cuore, così il cranio.







Visione/Divisione:
Galileo nello spazio/La scienza folle della percezione


Visione e percezione sono due sorelle, gemelle siamesi.

In genere si crede che la scienza possa studiare la percezione.

La visione apparterrebbe al regno dell’irreale.

Ma è l’Alchimia l’unica strada per studiarle senza separarle:

una scienza che studia il reale per ottenere l’irreale.


La prova? Galileo Galilei.

Il padre della scienza moderna, fu considerato un visionario.










Ogni partenza/visione/divisione richiede:
cuore, cervello, anima.


“…L’esistenza allora che importanza ha?
Io esisto meglio che posso
Il passato fa parte ora del mio futuro
Il presente è inafferrabile…”


(Ian Kevin Curtis)




C’è una sala d’attesa, prima della porta del paradiso.
E non è l’unica.


Si può vivere una vita intera nella prospettiva di
un Paradiso da raggiungere.

Ansie divoranti a cui si può risponde con la rettitudine morale.

La paura del vuoto a cui si può risponde con la religione.
O con l’immaginazione.

E’ come affrontare un temporale pensando ad un tetto
che coprirà tutto.

E se anche davanti la porta del Paradiso ci fosse
una sala d’attesa?

Fugazi era un’espressione dei soldati per dire: “Siamo davvero fottuti!”
I Fugazi sono la colonna sonora dell’osare.












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